Introduzione alla COP26 insieme ad Alfonso Navarra

Per introdurre l’evento del 4 novembre,

Una breve Intervista con uno dei promotori ed organizzatori del movimento antinucleare che intende proporre la questione del nucleare ed altri temi fondamentali alla conferenza sul clima in corso a Glasgow

Evento promosso da Disarmisti esigenti e WILPF Italia con la collaborazione di Nuova Resistenza.
Un incontro online in collegamento con gli attivisti per la pace e per l’ecologia impegnati a Glasgow nella COP26.
Sono previste introduzioni e interventi programmati, i saluti di Alex Zanotelli e Moni Ovadia.
Si può partecipare anche collegandosi attraverso google meey al seguente link:
meet.google.com/gfs-hpet-dgb
Nella discussione focalizziamo il rapporto dell’azione climatica con la pace. Per questo diciamo no alla lobby nucleare intrinsecamente connessa con finalità belliche.
I nostri obiettivi principali come movimenti di base ecopacifisti da portare alla Cop26 sono:
– l’inserimento dell’impatto delle attività militari e del disarmo negli accordi di Parigi del 2015;
– lo sbarramento al rientro in gioco della lobby nucleare, nella consapevolezza che quando parliamo di opposizione al nucleare teniamo ben presente il rapporto inscindibile tra la sua forma civile e quella militare.
A Glasgow dobbiamo continuare il lavoro per costruire un coordinamento antinucleare europeo e organizzarlo ad esempio sul terreno di una ICE (iniziativa dei cittadini europei) che impegni la Commissione UE a raccomandare agli Stati membri di aderire al TPAN – trattato di proibizione delle armi nucleari.
Oltre alla minaccia costituita dalla crisi climatica dobbiamo essere consapevoli della minaccia rappresentata dall’emergenza nucleare.
La strada della pace non può essere dimenticata se si vogliono coniugare giustizia ambientale e giustizia sociale, e per questa via, consapevoli della nostra “terrestrità” (della nostra appartenenza alla Terra), salvarci tutti.
Info: [email protected]; [email protected]; Mostra meno

PODCAST – UNA STORIA UNA CANZONE, DI E CON MARCO CHIAVISTRELLI- IL GENOCIDIO DEGLI INDIANI D’AMERICA (MARTEDI’ 2/11 ore 17:00 )

Un orrore nella storia occidentale, guerre saccheggi, stupri di massa, deportazioni selvagge, stermini, segregazioni nelle riserve, miseria infernale, in presenza di malattie nuove rese ancor più letali dalla devastazione militare fisica economica sessuale culturale a cui i popoli indiani furono sottoposti. Fino all’etnocidio della distruzione culturale e all’orrore delle Scuole residenziali per bianchizzare i bambini indiani sottratti alle riserve che sta emergendo in questi giorni con la scoperta di migliaia di piccoli morti e di decine di fosse comuni. Storie e canzoni dalla parte degli Indiani.

23/09 ore 16:00 – Dibattito: realizziamo un piano senza fossili e nucleare

Realizziamo un piano senza fossili e nucleare

Evento di Fridays For Future MilanoPubblico · Chiunque su Facebook o fuori Facebook
L’incontro si svolge in supporto al Global Strike del 24 settembre. Analizzeremo come l’attuale Piano Nazionale Integrato Energia e Clima continua a renderci dipendenti dalle fonti fossili: diversi relatori spiegheranno quali elementi del piano governativo ne impediscono una attuazione entro i termini previsti dagli accordi e dal piano stesso, ribadiranno l’importanza di tagliare le emissioni derivanti dalle attività militari (il nucleare ne rappresenta la massima espressione), che pesano per il 20% sulle emissioni globali di CO2, proveranno a portare esempi di riconversione di industrie attive nella produzione di armi, e lanceranno un progetto atto a scrivere, nei mesi successivi, un diverso piano energia e clima, coerente con l’obiettivo di una decarbonizzazione efficace ed equa .
Tale proposta rivolgerà i nuovi investimenti unicamente sulle energie rinnovabili, dimostrando che con una adeguata pianificazione e prevedendo le giuste modalità per dare attuazione ai piani, le rinnovabili sono soluzione adeguata a rispettare i target di riduzione delle emissioni di CO2 previste dagli accordi internazionali, avendo cura di introdurre nel PNIEC soluzioni che garantiscano al contempo la stabilità della rete elettrica in questa trasformazione e la riconversione degli impianti, a tutela e sviluppo dell’occupazione.
Il progetto per scrivere un PNIEC alternativo a quello del governo sarà sostenuto da una raccolta fondi pubblica, con l’intenzione di sostenere le spese di chi svolgerà lavoro di ricerca ed analisi sui dati, con la partecipazione ai lavori aperta anche agli attivisti che vorranno contribuire le loro idee e proposte d’indirizzo.Partecipano:- Alfonso Navarra (Disarmisti Esigenti)
– Guido Viale/Mario Agostinelli (Laudato Si)
– Marco Tombola (Weapons Watch)
– Patrizia Sterpetti (Wilpf Italia)
– Ennio Cabiddu (Sardegna Pulita – Riconversione RWM)
– Leonardo Setti (Centro per le comunità solari)
– Vittorio Bardi (Sì rinnovabili no nucleare)
– Luigi Mosca (Armes nucleaires stop)
– Daniele Barbi (Comitato antinucleare di Treviri)
– Laura Tussi e Fabrizio Cracolici (Memoria e futuro)
– Giuseppe Farinella (Il sole di Parigi)
– Keivan Motavalli (lancio del progetto per la scrittura di un pniec alternativo)

Verso un coordinamento europeo Anti-Nucleare

A 10 anni dai referendum popolari vinti in Italia, il nucleare, civile e militare, non è la risposta ad alcunché!E’, invece, un rischio mortale da neutralizzare ed estinguere…Avanti per un coordinamento europeo delle lotte!13 giugno 2021 – incontro onlinepromosso da Disarmisti esigenti, Sardegna pulita, WILPF ItaliaIl punto da focalizzare è che oggi non si può essere antinucleari alla stessa maniera con cui si sono vinti i referendum nel 2011, perché, al di là della retorica delle lobby, sono maturate novità importantissime nel campo del nucleare militare, nel campo del nucleare civile, nel loro intreccio e nel rapporto tra il ciclo complessivo del nucleare e il complesso dell’evoluzione sociale.Novità storiche anche dal punto di vista ecopacifista. Oggi dobbiamo tener conto della centralità della campagna politica per la ratifica del TPAN: il muro dei Paesi NATO potrebbe registrare crepe decisive dal grande cambiamento che si profila in Germania con un possibile cancelleriato verde in seguito alle prossime elezioni di settembre. E potrebbe essere possibile tentare quella convergenza tra energia e acqua quali beni comuni che non si riuscì a realizzare nella campagna referendaria del 2011. In questo senso il nostro incontro è concepito in collegamento (e in supporto) con le giornate che il Forum italiano dei movimenti per l’acqua sta organizzando per il decennale dei referendum (11-12-13 giugno 2021).Il taglio della discussione che intendiamo organizzare vorrebbe combinare un fondamento di divulgazione scientifica con una presa di posizione politica e operativa netta da parte del movimento di base, prendendo come base di azione l’appello pubblicato su petizioni.com (link per sottoscrivere online: https://www.petizioni.com/rispettarereferendum), che di seguito proponiamo in estratto:10 ANNI DALLA VITTORIA DEI REFERENDUM SU ACQUA E NUCLEARE: CONVERGIAMO PER IL RISPETTO DELLA VOLONTA’ POPOLAREIl 12 e 13 giugno 2011 la maggioranza del popolo italiano ha votato contro il nucleare e contro la privatizzazione dell’acqua e dei servizi pubblici. 10 anni dopo, in piena pandemia, quella vittoria basata sulla difesa dei beni comuni e pubblici conserva e rafforza l’attualità di un impegno ad esigere il rispetto della volontà popolare.Noi, espressioni del movimento antinucleare italiano, condividendo le rivendicazioni dei movimenti per l’acqua pubblica, per la nostra parte, esigiamo pertanto dal governo Draghi:DIRETTRICE 1 LUNGO LA QUALE MUOVERSI): di completare, a livello nazionale, il recesso da ogni piano nucleare risolvendo nel modo più razionale possibile l’eredità radioattiva di una stagione infausta.DIRETTRICE 2) di battersi contro il nucleare civile e militare in ogni sede europea e internazionale.Su questi obiettivi invitiamo a mobilitazioni convergenti in occasione dell’anniversario dei referendum: ribadiremo che la società ecologica della cura e della pace per la quale lavoriamo deve affermare come valore fondante della comunità un ordinamento giuridico orientato al costituzionalismo globale dei diritti dell’Umanità e della Natura.Organizzatori:Alfonso Navarra – Disarmisti esigenti (info e contatti: 340-0736871 – www.disarmistiesigenti.org)Patrizia Sterpetti – WILPF Italia (cell. 320-7825935)Ennio Cabiddu – Sardegna pulita (cell. 366-6535384)Primi firmatari (firme personali con qualifica esprimente ambito di impegno politico/sociale):Alex Zanotelli – missionario comboniano – Moni Ovadia – artista, ebreo controMario Agostinelli e Guido Viale – Laudato Si’ – Marco Bersani – Convergenza per la Società della curaAntonia Sani – WILPF Italia___________________________________________________________________Modera la giornata: Ennio Cabiddu (Sardegna pulita)Introducono: Antonia Sani e Patrizia Sterpetti (WILPF Italia)Conclude: Alfonso Navarra (Disarmisti esigenti)Relazioni della durata di 10 minuti –Interventi programmati (nomi proposti che devono confermare l’accettazione)interventi del pubblico di cinque minuti Mostra meno

Marco Chiavistrelli – VEDO SCATOLE CHIUSE

“vedo scatole chiuse” entreremo nelle scatole chiuse della società per conoscerle tentare di aprirle con meccanismi di liberazione e di insubordinazione- prima puntata LE LOTTE STUDENTESCHE DELI PRIMO ANNI 70: UN LICEO DI VOLTERRA. E LA FIGURA DI MASSIMO BONTEMPELLI STORICO E INTELLETTUALE RIVOLUZIONARIO. ne parleranno Marco Chiavistrelli che conduce e canta sue canzoni sul tema e Franco Chiodi docente in pensione Cristiana Vetttori moglie di Massimo Bontempelli (deceduto acuni anni fa)

Marco Chiavistrelli – AFRICA QUESTA SCONOSCIUTA

Originalità e drammi della storia africana. La tipicità della geografia africana. L’origine africana dell’uomo. Siamo tutti africani. Eva nera. I colori della pelle alle diverse latitudini (la follia ascientifica del razzismo). L’impatto con la civiltà bianca superiore in tecnologia militare. La schiavitù, i genocidi, i colonialismi vecchi e nuovi, lo sfruttamento strutturale, fino alle odierne migrazioni in cui l’Africa condannata al sottosviluppo “piange” e racconta la sua storia. Con canzoni dal vivo sul tema, come Madre Africa, Fratello nero, Non chiamatemi clandestino, Figlia dell’Africa…

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